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Piante officinali
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Rumex acetosa L.

rumex

Polygonaceae

Rumex acetosa L.


Nome volgare: Romice, Acetosa, Erba brusca, Soleggiola, Ossalida.

Forma biologica: H scap (Emicriptofite scapose. Piante perennanti per mezzo di gemme poste a livello del terreno e con asse fiorale allugato, spesso privo di foglie).

Descrizione:
Pianta perenne, erbacea, con sottile rizoma orizzontale, fusti eretti, scanalati, arrossati in basso, fogliosi fin sotto l’infiorescenza, ramosi all'infiorescenza.. Altezza 40-110 cm.
Le foglie basali picciolate, picciolo 1,5 volte la lamina che è larga 2-3x5-7 cm, ovvero 2-3 volte più lunga che larga, strette, con base astata; le cauline superiormente sessili, con lobi divergenti, acuti o arrotondati, diretti verso il basso ma non amplessicauli.
L’infiorescenza è compatta, costituita da piccoli fiori dal perianzio verde formato da 6 elementi di cui i 4 esterni rotondo-ovoidali, con escrescenze dure, rotonde o tetragonali. I sepali interni si arrotolano al momento della fruttificazione.
I futti sono acheni neri e lucenti, protetti da tepali persistenti che assumono colore rosso ruggine.

Antesi:
Maggio – Agosto

Tipo corologico:
Circumbor. (Zone fredde e temperato-fredde dell'Europa, Asia e Nordamerica).

Distribuzione in Italia:
Comune in tutto il territorio.

Habitat: Prati fertili e concimati, lungo i fossati e nei pascoli, predilige terreno argilloso e ricco. Diffusione altitudinale da 0 a 1.800 m.

Note di sistematica:
Specie simile Rumex thyrsiflorus Fingerh, che oltre ad essere segnalata solo in alcune località del Piemonte, si distingue per le foglie più strette e lunghe e per l’infiorescenza maggiormente ramificata.

Etimologia: Il nome del genere deriva dal latino “rumex” = ”asta, lancia”, in riferimento alla forma appuntita delle foglie di molte specie. Non ha consistenza la presunta derivazione da “rumen” riferita alla pratica che i Latini avevano di masticare le foglie della pianta. Il nome specifico si riferisce al sapore acidulo delle foglie.

Proprietà ed utilizzi: Erba acida, antiscorbutica, astringente, rinfrescante, depurativa, diuretica, lassativa. La pianta contiene vitamina C, ossalato di potassio e acido ossalico, ferro.
La maggior parte delle specie di Rumex, contiene ossalati simili a quelli dello spinacio e del rabarbaro, queste sostanze in eccesso sono velenose. Qundo si trova nel foraggio fresco, in dosi eccessive, può causare distrubi digestivi, specialmente ai cavalli e alle pecore.
In passato i bimbi che abitavano in campagna, staccavano le cime del Romice per masticarle e per gustarne il succo leggermente acidulo. Dalle mie parti, nella bergamasca, veniva chiamata “erba cicia”, proprio a indicare questa abitudine.
Impiegata, grazie alle proprietà depurative e drenanti, nella cura delle malattie cutanee, quali l'acne, le pelli grasse e le punture degli insetti, in caso di eccessiva sudorazione e alitosi.
Le foglie fresche, sminuzzate e applicate sul viso, hanno effetto astringente sui pori dilatati.
In cucina le foglie giovani e fresche, possono essere impiegate per insaporire insalate, salse, minestre, formaggi molli, frittate.
Ridotte a purèe, possono essere impiegate nella preparazione di salse, da accompagnare a pollame e pesce.
Il succo può essere efficacemente impiegato per togliere la ruggine, la muffa e le macchie d’inchiostro su tessuti di lino, lana, argento e vimini.
Pianta tintoria: le foglie forniscono colorante giallo, il rizoma rosso.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a mero scopo informativo e devono essere prescritte e seguite dal medico.